Ryanair riapre i voli: il 40% sarà riattivato dal 1 luglio
La compagnia irlandese si prepara a riprendere il volo dopo lo stop a causa della diffusione del Coronavirus
Ryanair presente in 82 paesi dell’Europa e Nord Africa, dotata di più di 470 velivoli, con un’occupazione di 19000 dipendenti è la più grande compagnia aerea dell’Europa.
Il 10 marzo 2020 la compagnia aerea irlandese, Ryanair, annuncia la chiusura di tutti i voli nazionali e internazionali da e per l’Italia, a causa delle restrizioni istituzionali che lo Stato si è trovato a dover imporre per il diffondersi del COVID-19.
A distanza di tempo, dopo più di due mesi dall’inizio dell’emergenza e a pochi giorni dall’inizio della Fase 2 nel turismo, Ryanair riapre i voli dichiarando che il 40% sarà riattivato il primo luglio.
In concomitanza a tale notizia, Ryanair pubblica sui suoi social un video esplicativo delle misure igienico-sanitarie necessarie per garantire un viaggio sicuro e confortevole ai propri passeggeri.
Ryanair riapre i voli invitando l’osservanza di alcune accortezze standard ormai altamente diffuse per qualsiasi attività:
- -Utilizzo necessario di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), dei quali saranno muniti anche e soprattutto i propri dipendenti;
- -Invito ad igienizzarsi frequentemente le mani all’interno dell’aeroporto prima dell’imbarco;
- -Suggeriscono di scaricare il boarding pass sull’app mobile da poter scannerizzare al gate;
- -Invitano a cercare di mantenere una distanza intelligente durante l’attesa al fast track;
- -Invitano a non creare file di fronte ai servizi igienici dell’aereo e a rispettare le distanze rimanendo seduti al proprio posto durante la tratta.
Ryanair riparte e questo, unito alla notizia che il 40% dei voli sarà riattivato dal 1 luglio, da la possibilità ai professionisti del settore turismo di iniziare a fare nuove ipotesi sui futuri scenari attesi.
Certo è che, se da una parte questa notizia fa fare un piccolo sospiro, dall’altra fa capire che fino a questa data i flussi di ospiti provenienti dagli altri paesi dell’Europa saranno comunque ridotti.