Le città signore dell’accoglienza digitale
L’Italia purtroppo si trova ancora nell’epoca preistorica del turismo on line che invece raggiunge più ampi livelli in altri paesi quale l’Inghilterra o l’Australia.
Nonostante questi ritardi di sviluppo in Italia alcune città riescono a distinguersi e molti operatori le vedono come vere signore dell’accoglienza on line e apripista per il resto del territorio.
Secondo lo Smart Culture&Travel Report 2014 queste città sono quattro e proprio loro potrebbero rivelarsi vere guide italiane per la rivoluzione digitale del turismo. Si parla di Roma, Bologna, Torino e Firenze. Nella top ten a sorpresa non si presenta Milano che finisce solo al 49° posto della classifica.
Questa ricerca ha rivelato lo Smart City index delle città italiane e quindi ha misurato quali sono le città più “smart” in vari settori quali ad esempio la scuola, la sanità o la mobilità e via dicendo.
Queste quattro città quindi sembrano più aperte all’uso della tecnologia per migliorare le vita del cittadino come anche quella del turista. Sono entrati nell’analisi di questa ricerca la capacità di promozione sul web, l’utilizzo dei social per attirare fasce di utenti e la creazione di App che aiutino nella mobilità.
La capitale, Roma, sembra in qualche modo in testa alla classifica grazie alla creazione di numerosi siti tematici che garantiscono la possibilità per gli utenti di prenotare hotel, reperire informazioni, prenotare biglietti d’ingresso a monumenti e musei. Consideriamo inoltre, sempre per Roma, la presenza di un sistema bibliotecario veramente all’avanguardia.
Dall’analisi dei Comuni italiani si vede come tutti quelli presi in esame avessero un loro sito on line. Di questi il 46% dedica un portale esclusivamente al turismo, mentre il 17% ha un portale per la cultura.
Nonostante meno di un comune ogni 10 è in possesso di una App che sia indirizzata in modo specifico a turismo e cultura, si è registrato un 40% di applicazione in sperimentazione.
Nonostante i forti miglioramenti di molte città italiane, sono molto evidenti le lacune principali dello sviluppo digitale, soprattutto se si considera l’incapacità di dare vita a progetti on line che siano finalizzati alla vendita.
Le lacune principali comunque possono essere così suddivise:
- Solo nel 14% dei Comuni italiani è possibile prenotare hotel on line, iniziativa relegata purtroppo ai singoli utenti;
- Ancora minore la percentuale di Comuni che permettono l’acquisto on line di biglietti per attrazioni e musei: solo 4 comuni ogni 117;
- Sono solo 36 i comuni che prevedono una card che unifichi la fruizione di tutti i servizi turistici della città.
Dal punto di vista dell’utilizzo dell’utilizzo del social web marketing sembra che molti Comuni, anche se rilevano una certa difficoltà ad aprirsi al web, si trovano più a loro agio proprio con i profili social. Il 61% dei Comuni analizzati possiede un profilo nei social network tra Facebook, Twitter o Youtube, anche se solo 34 hanno profili integrati tra i vari social.
Nel gennaio 2013 è stato presentato il Piano Strategico Turismo Italia 2020 che ha individuato la necessità del sistema turistico italiano di emanciparsi e aprirsi maggiormente alle nuove tecnologie.
Ad oggi sembra si parli solo di buoni propositi dato che l’Italia non ha ancora deciso in che modo debba comunicarsi a livello mondiale. Per fare questo ci sarebbe bisogno di una forte integrazione tra i territori in modo da garantire uno sviluppo omogeneo dell’innovazione. Per il momento purtroppo si parla solo di prospettive: tutti sanno cosa c’è da fare, ma ancora nessuno sembra avere idea di come farlo.