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La Corte Statunitense Si Pronuncia Contro Booking.com nel Caso di Screen-Scraping di Ryanair

By Reuters
20 luglio 2024, 14:11 GMT+2 – Aggiornato 5 giorni fa

DUBLINO, 19 luglio (Reuters) – Una corte statunitense ha stabilito che Booking.com ha violato il Computer Fraud and Abuse Act accedendo a parti del sito web di Ryanair senza autorizzazione, secondo quanto emerge dai documenti del tribunale. Questa sentenza rappresenta una vittoria significativa per Ryanair nella sua lotta contro il screen scraping non autorizzato da parte dei siti di prenotazione.

Il Caso e le Sue Implicazioni

Ryanair, la più grande compagnia aerea europea per numero di passeggeri, ha intrapreso una serie di azioni legali negli ultimi anni contro le piattaforme di prenotazione di terze parti che rivendono i suoi biglietti senza permesso. Queste piattaforme utilizzano spesso software di screen scraping per estrarre dati dal sito della compagnia aerea, rivendendo i biglietti con costi aggiuntivi e complicando la comunicazione diretta tra la compagnia aerea e i passeggeri.

La recente sentenza della Corte Distrettuale del Delaware ha riconosciuto Booking.com colpevole di aver indotto una terza parte ad accedere a parti riservate del sito web di Ryanair con l’intento di frodare. La giuria ha concluso all’unanimità che le azioni di Booking.com costituivano una violazione del Computer Fraud and Abuse Act.

Reazioni delle Parti Coinvolte

In risposta alla sentenza, il CEO di Ryanair, Michael O’Leary, ha dichiarato: “Ci aspettiamo che questa sentenza ponga fine alla pirateria informatica e ai sovrapprezzi perpetrati sia sulle compagnie aeree che sulle altre aziende di viaggio e consumatori attraverso l’attività illecita degli agenti di viaggio online (OTA) pirati”. O’Leary ha espresso la speranza che questa decisione spinga le agenzie di protezione dei consumatori in Gran Bretagna e in Europa ad agire per vietare il screen scraping illegale e il sovrapprezzo ai consumatori per i voli e i servizi accessori.

Booking.com, dal canto suo, ha manifestato la propria delusione per la decisione e ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso. Un portavoce di Booking.com ha dichiarato in una nota inviata via email: “Riteniamo che permettere ai clienti di accedere e confrontare le tariffe nell’industria del viaggio promuova la scelta del consumatore”.

Un Precedente Importante

Ryanair, che negli ultimi mesi ha siglato accordi con numerosi agenti di viaggio online per la rivendita autorizzata dei biglietti, spera che questa sentenza possa stabilire un precedente legale. La compagnia aerea sostiene che le pratiche di screen scraping e la rivendita non autorizzata dei biglietti non solo danneggiano le compagnie aeree, ma impongono anche costi ingiustificati ai consumatori e ostacolano la comunicazione diretta con i passeggeri.

Questa sentenza rappresenta un passo avanti significativo nella tutela delle compagnie aeree e dei consumatori contro le pratiche commerciali ingannevoli e non autorizzate nel settore dei viaggi.