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Cosa Significa la Marcia Indietro di Google sui Cookie per il Settore Turistico

Nel 2024, Google ha fatto un passo indietro rispetto alla sua decisione di eliminare gradualmente i cookie di terze parti su Chrome, il browser più utilizzato al mondo. Questa scelta ha creato un certo sollievo tra gli inserzionisti e, in particolare, tra le aziende del settore turistico, che fanno affidamento su dati granulari per raggiungere i viaggiatori con offerte mirate. Tuttavia, nonostante la permanenza dei cookie, ci sono aspetti significativi da considerare per le strategie di marketing future.

Il Ruolo dei Cookie di Terze Parti nel Settore Turistico

Nel settore turistico, i cookie di terze parti permettono alle aziende di costruire un profilo dettagliato del consumatore, identificando i suoi interessi e le sue intenzioni di viaggio. Questo tipo di dati ha permesso a compagnie aeree, hotel, agenzie di viaggi online e altre imprese del settore di indirizzare offerte e pubblicità specifiche a diversi segmenti di clienti, massimizzando il ritorno sugli investimenti pubblicitari.

Tuttavia, con l’incremento delle normative sulla privacy e una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori, l’uso di cookie di terze parti ha iniziato a essere messo in discussione. Per rispondere a queste esigenze, Google aveva annunciato l’eliminazione dei cookie di terze parti entro il 2024, costringendo molte aziende a ripensare le proprie strategie di marketing. La recente decisione di Google di mantenere i cookie su Chrome, quindi, è stata accolta con sollievo, ma ciò non significa che il settore debba adagiarsi sugli allori.

La Necessità di Adattarsi a una Pubblicità Più Riservata

Nonostante Google abbia posticipato l’eliminazione dei cookie, l’evoluzione normativa verso una maggiore tutela della privacy dei dati continua. Le normative europee e statunitensi stanno imponendo requisiti più rigidi per il trattamento dei dati, e la sensibilità dei consumatori su questi temi è in costante crescita. Pertanto, il settore turistico dovrebbe approfittare di questo momento per esplorare soluzioni alternative e investire in strumenti che permettano un targeting efficace, rispettoso della privacy.

Strategie per le Aziende Turistiche

  1. Investire in Dati di Prima Parte
    I dati di prima parte, cioè quelli raccolti direttamente dalle interazioni con i consumatori, stanno diventando fondamentali. Creare relazioni dirette con i clienti attraverso programmi fedeltà, sondaggi e interazioni sui social media consente di ottenere informazioni preziose, senza fare affidamento sui cookie di terze parti.
  2. Implementare la Privacy by Design
    La “privacy by design” implica progettare tutte le attività aziendali con la privacy come priorità. Per il settore turistico, ciò potrebbe significare una revisione delle modalità di raccolta e gestione dei dati, garantendo trasparenza nei confronti dei clienti su come i loro dati vengono utilizzati.
  3. Sfruttare il Marketing Contestuale
    Il marketing contestuale, che si basa sui contenuti della pagina visualizzata dal consumatore, sta guadagnando terreno. Per il settore turistico, questo approccio può essere utilizzato per mostrare annunci pertinenti in base ai contenuti di viaggio o alle destinazioni presenti su una pagina web, senza necessità di dati personali.
  4. Collaborare con Piattaforme di Dati Comuni
    Diverse aziende stanno iniziando a collaborare attraverso piattaforme di dati condivisi che rispettano le normative sulla privacy, ma offrono comunque insight utili. Questo approccio permette di analizzare tendenze di viaggio e preferenze dei consumatori in modo aggregato, senza compromessi per la privacy.

Cosa Aspettarsi in Futuro

La decisione di Google potrebbe essere temporanea, e altre piattaforme stanno comunque procedendo verso un mondo senza cookie di terze parti. La spinta verso modelli di marketing meno invasivi non farà che aumentare, per cui le aziende turistiche che vogliono mantenere la propria competitività dovrebbero iniziare ora a esplorare nuove strategie di marketing rispettose della privacy.

Conclusioni

L’industria dei viaggi ha un’opportunità unica per anticipare le normative e le aspettative dei consumatori, adottando pratiche pubblicitarie e di raccolta dati più sostenibili. La decisione di Google rappresenta quindi un’occasione per il settore turistico di consolidare relazioni basate sulla fiducia, costruire un vantaggio competitivo e prepararsi per il futuro della pubblicità online, che sarà sempre più orientato alla privacy.

Fonte: Phocuswright