Come cambieranno i nostri viaggi a partire dal 2021?
Booking rivela i nove presunti cambiamenti che i viaggi subiranno nel prossimo futuro.
Il sito leader dei viaggi digitali Booking ha fatto delle ricerche incrociate tra più di 20.000 viaggiatori diversi localizzati in 28 paesi, utilizzando i dati insight della ricerca e l’acquisizione di dati degli utenti interessati ai viaggi degli ultimi 20 anni, per capire come cambieranno i nostri viaggi, estrapolando i nove cambiamenti che, presumibilmente, i nostri spostamenti subiranno a partire dal 2021.
Innanzitutto, dalla ricerca condotta, è emerso che più della metà dei viaggiatori globali, più precisamente il 53%, non si sentiranno a loro agio a viaggiare finché non ci sarà un vaccino o un trattamento accertato contro il Coronavirus.
Motivo per il quale ci vorrà ancora del tempo prima che saremo in grado di tornare a sperimentare e vivere appieno il mondo in maniera libera, così come avveniva prima della pandemia da Covid-19.
Nonostante ciò, il settore turistico e dell’ospitalità continuerà ad adattarsi alla situazione pandemica, cercando di attivarsi e lavorare almeno finchè sarà possibile farlo in modo sicuro.
Nel frattempo non ci resta che immaginare e iniziare ad ipotizzare quanto profondamente muteranno le nostre esperienze turistiche future con l’elenco dei nove possibili cambiamenti che, presumibilmente, i viaggi subiranno a partire dal 2021:
1.Wandermust
Lo studio condotto da Booking ha rivelato che il desiderio irrefrenabile di viaggiare, la cosiddetta Wanderlust, è incrementata in modo costante tra le persone durante tutta la fase pandemica e soprattutto durante il periodo del lockdown, tanto da diventare un vero e proprio “must”.
Il termine tedesco “Wanderlust”, risalente probabilmente al periodo del primo romanticismo in Germania, è un sostantivo composto da due termini “wandern” (vagare) e “Lust” (desiderio) e indica il desiderio, quasi incontrollabile, di oltrepassare i confini e esplorare il mondo per scoprire l’alterità che esso custodisce. Ed è proprio a causa dell’incontrollabilità del desiderio di girovagare che la contraddistingue, che la Wanderlust è stata classificata come una vera e propria sindrome, nota anche come la “malattia del viaggiatore”.
Sulla base della parola Wanderlust, termine che è entrato correntemente nel lessico inglese come prestito tedesco, è stato coniato un nuovo termine: Wandermust, un neologismo che esprime al meglio il desiderio comune che si è sviluppato ed affermato in modo così forte da essere percepito come un vero e proprio imperativo.
Il tempo che abbiamo trascorso a casa non ha fatto altro che aumentare, più che mai, il desiderio di conoscere ed esplorare il mondo esterno. Fatto che non si rivela solo un effetto di rimbalzo all’obbligo di confinamento in casa e al divieto di spostarsi, ma è dovuto principalmente alla voglia di ricominciare ad apprezzare il mondo.
2. Valore
Prossimamente i viaggiatori saranno verosimilmente più attenti alle tariffe dei prezzi, non solo durante il soggiorno effettivo nella meta, ma già a partire dal momento della ricerca e della pianificazione dei viaggi. Si prevede infatti che il 51% delle persone andrà a caccia di offerte e promozioni durante il proprio tempo libero, preferendo l’utilizzo di piattaforme fruibili in totale autonomia al supporto umano o di esperti.
Di conseguenza, le piattaforme online aumenteranno il loro livello di trasparenza, in particolare sulle politiche di cancellazione, sui processi di rimborso e sulle opzioni riguardanti l’assicurazione del viaggio.
La possibilità di cancellazione del soggiorno diventerà un’opzione d’obbligo delle offerte e dei pacchetti delle OTA più famose. In aggiunta, sarà necessario anche che le strutture di alloggi permettano una maggiore flessibilità sul cambiamento delle date del soggiorno, senza penali.
3. Viaggi regionali
A causa del Coronavirus, durante il corso del 2020, si è verificato un aumento dei viaggi nelle località vicine, spesso semplicemente nella propria regione o addirittura provincia. Questa tendenza comune si è sviluppata per evitare i lunghi spostamenti o i mezzi di trasporto che prevedessero la condivisione degli spazi con altri viaggiatori.
I viaggi “nelle vicinanze” sono stati decretati infatti, non solo, come i più sicuri e più facili da organizzare in tempo di pandemia, ma hanno anche sensibilizzato il viaggiatore sull’importanza del supportare le attività della propria area locale, soprattutto, in un momento economico in cui ve n’era particolare bisogno.
I viaggi del 2021 diventeranno quindi, con molta probabilità, “sostenibili” e apriranno gli occhi ai viaggiatori sulle meraviglie nascoste che la propria terra cela e a cui spesso non si da particolare attenzione e merito. Per apprezzare al meglio la bellezza della natura e dei luoghi delle proprie origini, si prevede che il viaggiatore richiederà dei veri e propri tour culturali per approfondire al meglio la propria storia; un ritorno alle origini che porterà anche ad un rinnovato interesse per i cibi locali e i prodotti freschi e originali.
4. La ricerca di evasione
A partire dal prossimo anno si prevede che nei viaggiatori crescerà a dismisura la ricerca di comfort e distrazione da tutto ciò che quotidianamente è fonte di stress e preoccupazione. In particolare, si farà strada nell’immaginario collettivo la ricerca di evasione dalla realtà, che incarnerà la principale aspettativa sui viaggi futuri.
Per questo motivo le strutture, che cureranno al meglio i propri social media, riusciranno a riscuotere l’apice del successo, nel momento in cui saranno in grado di anticipare in modo efficace, quella che sarà l’atmosfera che si respira nella struttura o nella meta del viaggiatore. Nello specifico, diventerà fondamentale trasmettere un’idea concreta di ciò che il turista potrà vivere e scoprire nel luogo di destinazione.
Di conseguenza, i social eserciteranno un’influenza addirittura maggiore su coloro che avranno intenzione di viaggiare nel 2021, in quanto essi costituiranno una fonte decisiva nella scelta della meta da parte del viaggiatore. Per le strutture d’alloggio diventerà essenziale lavorare e impegnarsi con i social per attirare la curiosità e l’interesse del viaggiatore, la cui scelta ricadrà su chi, al meglio, gli permetterà di calarsi nell’ambiente che lo accoglierà nel soggiorno.
5. Procedure sanitarie
Nel 2021, il Coronavirus sarà ancora un pericolo esistente nel panorama mondiale, proprio per questo motivo il viaggiatore richiederà maggiori precauzioni sanitarie nei luoghi che intende visitare. Infatti, abbiamo potuto constatare che nel corso dell’anno corrente, si è diffusa una maggiore consapevolezza sulla gravità dei virus in generale e delle malattie infettive, oltre che, ovviamente sull’importanza dei vaccini e delle precauzioni sanitarie.
La rinnovata consapevolezza che si è sviluppata su queste tematiche non verrà abbandonata facilmente, anzi, nel 2021 si prevede che i viaggiatori prediligeranno, in modo quasi esclusivo, le destinazioni che dimostreranno di avere degli standard di sicurezza adeguati, come la possibilità di mantenere le distanze sociali e gli adeguati prodotti di sterilizzazione e igienizzazione.
6. Impatto ambientale
I presunti viaggiatori del futuro dimostreranno di avere una maggiore consapevolezza ambientale e avranno più attenzione a viaggiare in modo sostenibile, attraverso delle scelte più eco-consapevoli, in tutti i campi correlati al viaggio.
Le persone, che sembrano aver acquisito una maggiore sensibilità in riguardo alla tematiche ambientali mondiali e in particolar modo sull’impatto ambientale dei viaggi e dei soggiorni sulle comunità locali, avranno maggiore cura delle proprie opzioni e prediligeranno delle soluzioni più consapevoli e rispettose per l’ambiente.
Per questa ragione saranno attese maggiori opzioni di viaggio sostenibili e gli stessi turisti avranno più attenzione del luogo di soggiorno, prevedendo che faranno il possibile per avere il minor impatto ambientale sui luoghi di vacanza.
7. Addio ai 5 giorni lavorativi
Il lavoro in remoto, o smartworking, che ha avuto larga diffusione a partire dal lockdown dovuto al CoronaVirus, ha inciso per sempre su quella che è l’aspettativa futura dei viaggiatori, in riguardo alla lunghezza e alla qualità del soggiorno in vacanza.
Si prevede, infatti, che si diffonderà tra i viaggiatori, il desiderio di combinare il lavoro con il piacere, ora che si ha la certezza di poter lavorare anche a distanza, senza avere l’obbligo di recarsi fisicamente sul luogo di lavoro. A rischio è dunque la formula lavorativa dei 5 giorni da trascorrere obbligatoriamente in ufficio e, al contrario, si inizierà a cercare le location più disparate da usare come sfondo dei propri giorni lavorativi.
Ora come ora, si tenderà ad ottenere il massimo, a quella che potrebbe essere una vera e propria combinazione vincente, tra business e leisure. In particolare, si inizierà a varare la possibilità di lavorare due settimane, in remoto, periodicamente. Per questo motivo i laptop diventeranno sicuramente parte integrante del bagaglio del viaggiatore, di conseguenza, anche le compagnie di viaggio si adotteranno a questo cambiamento attraverso l’introduzione di nuove tariffe e pacchetti di viaggio.
8. Le piccole cose
Il virus è stato un’occasione per tutti per riscoprire l’importanza delle piccole cose, insegnamento che non è stato dimenticato, infatti, con tutta probabilità, i viaggiatori ricercheranno delle mete per poter apprezzare le piccole cose e i piccoli piaceri che la vita e il mondo offrono.
Gli elementi più ricercati saranno l’aria pura, la natura incontaminata, il relax e le passeggiate, infatti, non è un caso che già a partire dal periodo della quarantena, queste parole siano entrate nelle chiavi di ricerca più frequenti nei motori di ricerca online.
In aggiunta, sempre durante il periodo del lockdown, si è verificata una riscoperta del valore e dell’importanza della privacy, che inciderà sulla scelta degli alloggi da parte dei viaggiatori che, presumibilmente, preferiranno gli appartamenti e le case vacanze agli hotel.
9. Spontaneità
L’innovazione tecnica avrà un ruolo cruciale nella scelta delle vacanze da parte dei viaggiatori, non solo a causa del ruolo centrale dei social nella quotidianità e della loro ricaduta sull’individuo. In realtà, la tecnologia diventerà ancora di più un punto saldo per il viaggiatore, in quanto egli avrà la percezione di viaggiare in modo più sicuro, avendo la possibilità di monitorare la situazione sanitaria autonomamente, ogniqualvolta che ne sentirà la necessità.
Le tecnologie saranno quindi uno strumento indispensabile per il viaggiatore che potrà gestirsi in completa autonomia e viaggiare in modo del tutto indipendente, al sicuro e rispettando tutte le norme di sicurezza come il distanziamento sociale.