Che impatto avrà il vaccino contro il Covid sui viaggi nel 2021
Che ci piaccia o no, il vaccino contro il Covid è arrivato, ed avrà un notevole impatto su come si viaggerà nel 2021.
Abbiamo osservato l’evoluzione dell’industria dei viaggi sin dall’inizio dell’era del Covid: da quando i Paesi hanno cominciato a chiudere le frontiere alla riapertura di tutto il mondo.
In questo momento, viaggiare è molto difficile: tutti sono in attesa del vaccino contro il Covid affinché non ci siano più complicazioni correlate al mondo dei viaggi. Ma il vaccino non risolverà questi problemi.
Viaggiare da un continente all’altro sarà ancora difficile per tutto il 2021.
Le nazioni hanno cominciato a riaprire i confini quasi quattro mesi fa, e il Messico è stato il primo ad accogliere tutti i Paesi senza restrizioni.
Inizialmente, viaggiare nel mondo all’era del Covid sembrava facile, ma in poco tempo abbiamo appurato che è tutto fuorché semplice. Dagli invasivi test PCR ai tamponi, Paesi in cui è concesso spostarsi e quarantene varie, i viaggiatori sono travolti alla sola idea di andare in vacanza all’estero.
Molti turisti dicono che sono in attesa del vaccino che “magicamente” spazzerà via tutte queste restrizioni e farà tornare il mondo dei viaggi come era un tempo. Forse un giorno sarà così… sicuramente non nel 2021.
Perché il vaccino contro il Covid non eliminerà le restrizioni?
Se viene rilasciato il vaccino, vaccinare oltre 7 miliardi di persone richiederà tempo e ci sono forti segnali che una fetta consistente della popolazione neanche lo farà.
Secondo un recente sondaggio della NBC, meno della metà della popolazione americana ha affermato di voler fare il vaccino contro il Covid.
Detto questo, le nazioni non adotteranno un approccio generalista rendendo il certificato di vaccinazione l’unico modo per entrare in un altro paese.
Dunque, per fare un esempio, i paesi in via di sviluppo non saranno di certo propensi a non consentire l’accesso agli americani che rappresentano una consistente fetta di mercato per il turismo. Più semplicemente, i paesi che hanno già adottato severe restrizioni Covid-19, aggiungeranno il certificato di vaccinazione piuttosto che eliminare altri obblighi come il tampone e la quarantena.
Il turismo rappresenta più che mai un’importante fetta di mercato, e il fatto che occorra un certificato che attesti che si è stati sottoposti al vaccino potrebbe far male ulteriormente alle economie che vivono di turismo.
I paesi ricchi hanno già stanziato elevate quantità di potenziali vaccini rilasciati da case farmaceutiche.
Questo potrebbe significare che paesi come l’Australia, il Canada, il Regno Unito e gli Stati Uniti potrebbero cominciare a sottoporre il vaccino nel 2021. Tuttavia, ci vorrà tempo.
Ancora caos nel 2021?
Con molta gente che non vuole sottoporsi al vaccino, il turismo vivrà ancora una fase di caos nel 2021.
I paesi ricchi potrebbero incentivare il vaccino come unico permesso d’accesso in altri paesi per motivi legati al turismo. In ogni caso, è altamente improbabile finché un vaccino verrà reso disponibile su vasta scala.
Nel 2021, rimarranno in vigore diverse restrizioni correlate al Covid, e muteranno in maniera costante per tutto l’anno.
Il concetto di viaggiare non sarà molto facile e potrà divenire ancora meno chiaro di quanto non lo sia adesso.
Il vaccino potrebbe agevolare i viaggi a 2021 inoltrato quando più paesi richiederanno il certificato di vaccinazione in sostituzione al test o a periodi forzati di quarantena.
Vaccino obbligatorio per tutti?
Dopo l’uscita del vaccino contro il Covid – 19 è altamente improbabile che si riesca a sottoporre il vaccino a gran parte della popolazione ed ottenere un certificato di vaccino universalmente riconosciuto.
Che sia giusto o sbagliato, alcuni paesi vedono che molti turisti sono frustrati e stanno riaprendo i confini con poche restrizioni se non nulla.
La Repubblica Dominicana ha rimosso di recente l’obbligo di sottoporsi al tampone, in sostituzione di un test respiratorio che sarà sottoposto ai viaggiatori che vi entrano in visita.
Si potrebbe ritenere che delle restrizioni troppo leggere potrebbero spaventare i turisti poiché c’è un maggior rischio di contagio.
I numeri dicono che, finora, non è stato così: Cancún ha accolto più di 70.000 turisti 30 giorni dalla riapertura al turismo, senza test o obblighi di quarantena.
Una cosa è certa: chi ama viaggiare, continuerà a farlo con o senza vaccino.