Bonus vacanze: aiuto per il settore turismo o mera illusione?
In Italia più del 70% degli hotel ancora non lo accetta
E’ passato quasi un mese dal lancio dell’incentivo del Bonus Vacanze, il primo luglio i primi dati raccolti non facevano ben sperare e ancora oggi gli addetti ai lavori si chiedono se sia un vero aiuto per il settore turismo o una mera illusione.
In un articolo di oggi 21 luglio 2020 de ‘Il Sole 24 ore’, si stimano come prenotati 630mila voucher a caccia di un soggiorno scontato.
Numeri che confermano la risposta positiva degli italiani all’incentivo concesso dal decreto rilancio.
Ma, l’interrogativo più grande rimane quello degli hotel che sono disposti ad accettare o meno il Bonus.
Bonus vacanze: come funziona?
Argomento già ampiamente discusso quello del funzionamento del Bonus Vacanze che, nonostante le centinaia di articoli e guide pubblicate negli ultimi venti giorni, desta ancora parecchi dubbi.
A chi è destinato?
Il Bonus Vacanze è destinato ai nuclei familiari con ISEE fino a 40.000€ e viene così distribuito in base al numero di componenti:
- 150 euro per un componente;
- 300 euro per due componenti;
- 500 euro da tre o più componenti.
Come richiederlo?
Il Bonus Vacanze può essere richiesto solo in forma digitale.
- Accertati di essere in possesso di un’identità SPID o di CIE 3.0 (Carta d’identità elettronica);
- Accertati di aver eseguito il calcolo ISEE per l’anno in corso;
- Scarica l’app IO , accedi con il tuo SPID (o CIE 3.0) e attiva la procedura per richiedere il Bonus.
Regole di funzionamento:
-il bonus può essere richiesto da un solo componente del nucleo familiare;
-il bonus deve essere speso in un’unica soluzione;
-può essere esteso anche a servizi balneari, non può essere esteso a servizi ristorativi;
-l’80% del bonus viene decurtato sotto forma di sconto dal conto del soggiorno in hotel;
-il restante 20% viene restituito come credito d’imposta sulla dichiarazione dei redditi 2021.
Per l’hotel:
L’hotel fino all’arrivo del cliente in struttura si limita a dare indicazioni circa la possibilità di fruizione di tale bonus all’interno della propria azienda. L’80% scontato all’ospite viene restituito sotto forma di credito d’imposta mediante modello F24.
L’hotel può utilizzare tale credito anche con aziende terze (es. i fornitori, etc) per saldare gli ordini delle derrate alimentari; è cedibile anche agli istituti di credito per la copertura di eventuali insolvenze.
I problemi legati al Bonus Vacanze
Apparentemente, il Bonus Vacanze sembrerebbe un valido incentivo al breakdown economico dell’industria turistica italiana.
Ricordiamo che all’alba del mese di giugno i dati raccolti mostravano gli hotel al collasso con occupazione sotto il 20% e, ad oggi, per alcuni di loro la situazione non ha subito grossi mutamenti.
Ma, approfondendo il tema e rapportandolo alla gestione quotidiana di una struttura, riscontriamo subito alcuni difetti, che creano nell’albergatore il dubbio amletico che il Bonus Vacanze sia un aiuto per il settore turismo o una mera illusione.
Bonus si, Bonus no!
Il market research team di Hotelmanager.net ha recentemente condotto un’indagine telefonica su un campione di 600 hotel italiani, rilevando che più del 70% delle strutture stentano ancora ad accettare il Bonus Vacanze.
Ad esempio, il Gruppo alberghiero ‘Dei Cavalieri collection’, il quale conta due strutture a Milano, una a Firenze e una a Caserta, tutti quattro stelle, afferma di non accettarli per l’impegno burocratico. Su Firenze si aggiunge anche l’Hotel Alba Palace, uno storico tre stelle in Via della Scala.
A Roma il 47 Boutique Hotel segue la stessa linea, confermando di non accettarli.
Mentre l’Otium Hotel al Pantheon, il Boutique Hotel Monte Cenci e lo storico Hotel Savoy in Via Veneto decidono di dare una possibilità a questo incentivo.
In particolare, sul sito web dell’Hotel Savoy è possibile accedere ad una landing page con le informazioni riguardanti il Bonus e come prenotare usufruendo della somma ricevuta presso la loro struttura, tramite un widget che si trova sulla home.
Nell’incantevole borgo abruzzese di Rivisondoli (AQ), il Direttore dell’Hotel Como ha deciso di applicare la detrazione del Bonus Vacanze come sconto per i propri clienti, affermando di aver ricevuto molte richieste per Agosto.
Questo a conferma di quanto scritto anche da ‘Il sole 24 ore’ circa i mesi più gettonati per spendere tale incentivo: per ora si prevede il boom tra agosto e settembre.
Nella zona di Napoli ci pervengono due ‘no’ dal Grand Hotel Vesuvio, cinque stelle, e dall’Hotel Royal Continental, quattro stelle.
I limiti del Bonus Vacanze
Chi scommette sull’incentivo e ne accetta la fruizione da parte dei propri ospiti, di certo, non lo fa a cuor leggero, ma in questo momento dire ‘no’ al Bonus Vacanze significa anche tagliarsi fuori da un potenziale mercato.
Il limite burocratico è quello che fa più paura e c’è da dire che in quanto a digitalizzazione l’Italia non è certo la prima della classe.
Alcune strutture, però, ci informano che i tempi per la registrazione dei QR code dei voucher ricevuti sul sito dell’Agenzia dell’Entrate sono un po’ lunghi.
Quindi, dai, non è solo colpa degli albergatori!
Ma, parecchi azzardano il tema della liquidità. Il Bonus Vacanze, in fin dei conti, è un incentivo virtuale che si trapassa da Stato a fruitore, da fruitore ad albergatore, da albergatore a Stato o ad x aziende terze.
E’ un circolo vizioso! E, dal momento in cui, in un hotel di 50 camere 35 utilizzano il bonus per saldare una parte del soggiorno che può corrispondere ad un 50%-60%-70%-80%, come fa l’imprenditore a sostenere i costi vivi?
Questo, in realtà, rimane il grande interrogativo legato al fenomeno dell’incentivo turistico lanciato dal Decreto Rilancio, che, per ora è stato speso in minima parte per una serie di variabili.
Bisognerà aspettare almeno Settembre per vedere se il Bonus Vacanze sia stato un concreto aiuto per il settore turismo o una mera illusione.