Il settore dei viaggi online si riprenderà dagli effetti della pandemia da Covid-19?
La pandemia ha avuto un impatto negativo nel settore dei viaggi online, che si è tradotto in una regressione da 744,7 miliardi di dollari incassati nel 2019 a 595,8 nel 2020.
La tecnologia ha reso la vita di tutti più facile e comoda, rivoluzionando anche il settore del travel.
Oggigiorno, ai viaggiatori piace progettare, pianificare e prenotare le proprie vacanze online avvalendosi di app scaricate dal cellulare o di piattaforme online, senza dover necessariamente interagire con altre persone.
È risaputo che i viaggiatori fanno ricorso ai social media, app e siti web per esplorare le loro destinazioni preferite, e che la tecnologia rappresenta un fattore rilevante in ogni settore del turismo.
Quanto è sceso il mercato del travel online nel 2020?
Si stima che il settore dei viaggi online abbia generato all’incirca 755 miliardi di dollari nel 2019, con un tasso di crescita medio del 7,9% ogni anno dal 2015.
Complessivamente, le prenotazioni online rappresentano il 63% degli oltre mille miliardi che questo settore produce ogni anno. Circa l’82% dei viaggiatori prenotano online ricorrendo a siti web o app mobile, e lo 0,27% delle spese online di tutto il mondo vengono dal settore travel.
La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto negativo nel settore dei viaggi online, con un declino da 744,7 miliardi di dollari incassati nel 2019 a 595,8 miliardi di dollari nel 2020, vale a dire una regressione del 20% rispetto all’anno precedente.
A causa della pandemia, molti Paesi hanno imposto norme di distanziamento sociale con restrizioni severe. Questo è stato il motivo principale che ha portato molti settori, come quello aereo, ferroviario, dell’ospitalità e del turismo, a perdere clienti.
Come e quando ci riprenderemo?
Ciononostante, si prevede una crescita di 902,2 miliardi nel 2023, se riuscissimo a controllare finalmente la pandemia e se l’economia si riprendesse.
Il settore del travel può riprendersi dalla crisi da Covid, ma è necessario che gestori e imprenditori adottino una valida strategia, una segmentazione chiara attraverso i progressi della tecnologia ed ottimi prodotti che saranno offerti ai clienti. Gli imprenditori devono fornire altresì dei prodotti originali, valutando accuratamente il loro potenziale.
Adesso che si è nel pieno della crisi da Covid, i viaggiatori sono più preoccupati che mai, supponendo che c’è una mancanza di priorità riguardo l’assistenza sanitaria per chi decide di mettersi in viaggio.
Lo studio di McKinsey e Skift Research
L’ultimo studio condotto dalle società di consulenza McKinsey e Skift Research, ha evidenziato come l’industria dei viaggi ha avuto a che fare con problematiche senza precedenti, suggerendo modi in cui rispondere alla crisi.
Nello stesso rapporto si afferma che: “Vediamo segni di una domanda latente. I clienti sono interessati e desiderosi di tornare a viaggiare quando sarà loro concesso, anche prima che un vaccino sia disponibile su vasta scala.”
Nel rapporto si puntualizza che anziché imparare più della concorrenza e battersi l’un l’altro a favore di nessuno, il settore viaggi dovrebbe individuare opportunità attraverso il marketing collaborativo al fine di aiutare a rimettere il settore in carreggiata.
A parte il fatto che è preferibile collaborare, è anche necessario che ci sia un campione dell’industria a fornire linee guida sui protocolli di viaggio come test rapidi, standard di sicurezza, passaporti sanitari.
Certo, sarebbe più complicato collaborare tra sistemi preesistenti e proprietà frammentate, per fare alcuni esempi. Ma questo è il momento in cui si deve pensare a nuovi modi per stabilire rapporti più grandi e audaci.
Questi della McKinsey sono consigli molto utili, per gli imprenditori del settore dei viaggi online, durante questo periodo di turbolenze senza precedenti causato dalla pandemia.
Alla luce degli ultimi sviluppi, questo è un business da tener d’occhio e su cui investire nei prossimi anni.