Covid come chance per la riorganizzazione del settore turistico?
Covid e sostenibilità sono le parole che più hanno caratterizzato questo periodo, possiamo quindi considerare la pandemia come una possibilità per la riorganizzazione del settore turistico in modo più sostenibile?
La risposta che vorremmo dare in breve è SI. Ma ci sono anche delle ragioni più che valide a sostegno.
Il turismo è stato particolarmente danneggiato dalla crisi attuale a causata dal Covid e continuerà così fino a tutto il 2021 (il WTO ha stimato una perdita di settore del 85% nel 2020) . Ma questo non è l’unico problema che il settore sta affrontando: Il turismo è un’azienda che assiste ad una crescita no-stop dagli anni 70, e si sa, la crescita a livello di mercato è sicuramente positiva, ma quando sproporzionata o incontrollata cambia rotta e diventa insostenibile.
Personalizzazione e standardizzazione, quale i nuovi trend?
Ultimamente si è fatta tanta leva sulla personalizzazione delle offerte, la standardizzazione non è più appetibile, i consumatori vogliono prodotti e servizi studiati da hoc per i loro interessi personali.
Allo stesso tempo abbiamo a che fare con un audience sempre più consapevole e responsabile nei riguardi di ciò li circonda, molti ricercano la qualità e un approccio corretto da parte delle attività a cui fanno riferimento.
Con l’avvento di internet molte cose sono diventate più facili e forse una volta i siti OTA erano quello che serviva per permettere alla strutture di raggiungere un pubblico molto più ampio, ma sicuramente oggi non è più così.
Cosa fanno gli hotel?
È quasi impossibile distinguerci, convincere potenziali clienti a sceglierci e far conoscere i nostri valori e l’impegno che molte strutture mettono nella valorizzazione del territorio in cui si trovano.
Spontaneità e ospitalità sono caratteristiche pivotali della nostra cultura: siamo fatti per accogliere e carismaticamente intrattenere chiunque. E’ nel nostro DNA.
Ma come fare ciò in portali iper-standardizzati online?
Dove abbiamo lasciato l’anima che ci spinge a trattare turisti e viaggiatori come ospiti in casa nostra?
I tempi cambiano, le necessità si evolvono insieme alle strategie e conoscenze: questo vuol dire che probabilmente non ci serve più una lista della spesa per potenziali consumatori. Forse dovremmo ridare voce ai veri protagonisti dei nostri territori, i “padroni di casa” che ospitano i turisti e gli mostrano la vera Italia.
E anche questo è sostenibilità.
Se restituiamo il controllo ai veri protagonisti del settore e gli diamo i mezzi (o un luogo) per pubblicizzarsi a modo loro, automaticamente l’offerta sarà più personalizzata, più caratteristica ma sopratutto più controllata.
Il cambiamento è nelle nostre mani. Forse è il momento di agire unendo le forze.