Il nuovo studio di Google: il comportamento dei viaggiatori Usa
Ogni anno Google pubblica uno studio sulle abitudini di acquisto dei viaggiatori sul suo sito Think with Google.
Anche la relazione annuale del 2014 è pronta per essere pubblicata a breve, intanto sul sito Tnooz siamo riusciti a leggerne un estratto.
Il sondaggio annuale evidenzia come sia calato l’uso delle applicazioni e dei grandi siti tematici come punto di partenza per la ricerca e la prenotazione delle vacanze e soprattutto come, diversamente dal passato, ora l’utente utilizzi più strumenti per pianificare e prenotare la propria vacanza.
La ricerca, effettuata dalla Ipsos Media CT, quest’anno ha analizzato il mercato americano componendo un panel di 3500 americani-turisti che hanno viaggiato almeno una volta per motivi personali nella prima metà del 2014 e altri 1500 americani che si sono invece mossi per viaggi d’affari almeno 3 volte nello stesso periodo.
Dallo studio emerge che la prima fonte di informazione dei viaggiatori americani sono i motori di ricerca mentre cala l’utilizzo di siti specializzati.
Anche la prenotazione dei voli, nonostante venga ancora effettuata partendo principalmente dal sito della compagnia aerea, ha visto un incremento dell’utilizzo di partenza del motore di ricerca.
Lo studio di Google non dice naturalmente che app e siti abbiano perso il primato. Le app ed il mobile rimangono ancora molto forti: i turisti ancora prenotano principalmente da siti web per cellulari, mentre gli uomini d’affari prediligono le app, senza considerare che quasi la metà dei viaggiatori ha utilizzato cellulari, tablet o smartphone per effettuare le proprie ricerche.
Insomma sintetizzando: i motori di ricerca sono ancora più deboli di app e siti specializzati, ma la forbice che divideva questi mezzi di prenotazione ed informazione si sta via via assottigliando.
La diminuzione percentuale dell’utilizzo delle app non ha comunque spaventato i grandi della prenotazione on line che sembrano voler continuare a puntare con forza nello sviluppo di app specifiche.
Un altro punto evidenziato dalla ricerca è poi l’aumento dell’importanza dei video come strumento di marketing digitale. Sembra infatti che un turista su tre abbia utilizzato, nella prima metà di quest’ano, Youtube con una certa frequenza per programmare un viaggio.